giovedì 3 novembre 2016

Step 04 - I colori nel mito

Il termine beige verdastro si diffonde in epoca moderna quini non è facile trovare una corrispondenza esatta nella letteratura e mitologia antica, ma è possibile comunque associare questo colore al colore che assume, per esempio, l'alloro all'insecchire.

Con il termine alloro è possibile far riferimento al noto mito di Dafne, o Dapnhe, dalla lingua greca Δάφνη che significa "lauro", indicante appunto l'alloro. 
«Qui è possibile trovare altre informazioni riguardanti il mito di Dafne»


Dafne, Mito di DafneDafne, era una giovane ninfa la cui vita fu stravolta a causa di due divinità: Apollo ed Eros.

Un giorno Apollo si vantò davanti ad Eros di aver ucciso il mostruoso Pitone ed il dio dell'amore, ferito dalle parole di apollo, decise di vendicarsi. Preparò due frecce, una destinata a respingere l'amore, che lancio nel cuore di Dafne e un'altra destinata a far nascere la passione scagliata contro Apollo.
Da quel giorno Apollo iniziò a vagare alla disperata ricerca dell'amata ninfa ma, quando riusci a trovarla, Dafne scappò impaurita.
Dafne invocò Madre Terra in cerca di aiuto e questa decise di trasformare la figlia un albero le cui chiome si confondevano tra le fronde degli altri alberi.


Dafne si era trasformata in un leggiadro e forte albero che prese il nome di LAURO.



Racconta G.B. Marino nel poemetto dedicato alla ninfa:
«Non disse più, pero ch'alfin s'accorse
esser cangiata in trinofal alloro
colei, che 'nvolto umano tanto gli piacque,
Risultati immagini per alloroe vide mezzo ancor tra bionda e verde
l'oro del crespo crin muoversi e l'aura,
e sentì nel toccar l'amto legno
sotto la viva e tenerella buccia
tremar le vene e palpitar le fibre.
Colà fermossi e con sospiri e pianti
Tra le braccia le strinse, e mille e mille
vani le porse, e 'ntempestivi baci.
Indi de' sacri ed onorati fregi
del novello asboscel cinta la fronte,
coronatane ancor l'aurea cetra,
de l'avorio fecondo in atto mesto
sospero il peso a l'omero chimato
e col dolce arco della destra mosso
tutte scorrendo le loquaci fila,
cantò l'historia dolorosa e trista
de' suoi lugubri e sventurati amori»


Alloro e Dante Alighieri in una incisione di Gustave Doré
Il dio quindi proclamò a gran voce che la pianta dell'alloro sarebbe stata sacra al suo culto e segno di gloria da porsi sul capo dei vincitori così ancor oggi, in ricordo di Dafne, si è solito cingere il capo di coloro che compiono imprese memorabili, con una corona di alloro.

Narra Ovidio:
« Quando i restanti canti orneranno i solenni trionfi
e le lunghe pompe vedrà il Campidoglio,
sarai sul capo dei condottieri romani:
sarai fedele custode davanti alle porte imperiali
e la quercia mirerà ch'è nel mezzo ».

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